TACHICARDIA PAROSSISTICA SOPRAVENTRICOLARE:

CAUSE, SINTOMI,DIAGNOSI E TERAPIA

La tachicardia sopraventricolare parossistica (PSVT) è una condizione caratterizzata da

  • EPISODI DI ACCELERAZIONE DEL BATTITO CARDIACO (TACHICARDIA)
  • CHE HANNO ORIGINE NELLA PARTE DEL CUORE SOPRA I VENTRICOLI (SOPRAVENTRICOLARE),
  • CHE SI VERIFICANO OCCASIONALMENTE (PAROSSISTICA).

Durante un episodio il paziente può avvertire palpitazioni e altri disturbi più o meno fastidiosi, come

  • SENSAZIONE DI STORDIMENTO,
  • AUMENTO DELLA SUDORAZIONE,
  • MANCANZA DI FIATO
  • E DOLORE AL PETTO.

Ogni episodio inizia e finisce improvvisamente.

In pazienti altrimenti sani la prognosi è assolutamente buona e il disturbo non è causa di ulteriori complicazioni, salvo una comprensibile preoccupazione prima della diagnosi; generalmente non è pericolosa per la vita ed è possibile trattare o prevenire i singoli episodi, quando necessario.

Fotografia di una donna che si tocca il petto a causa di dolore

CAUSE

In condizioni normali le camere del cuore (atri e ventricoli) si contraggono in modo coordinato.

  • LE CONTRAZIONI SONO INNESCATE DA UN SEGNALE ELETTRICO CHE HA ORIGINE NELLA ZONA DEL CUORE CHIAMATA NODO SENOATRIALE (NSA).
  • IL SEGNALE SI SPOSTA NELLE CAMERE SUPERIORI (ATRI) E LI FA CONTRARRE.
  • IN SEGUITO IL SEGNALE SI SPOSTA NELLA PARTE BASSA DEL CUORE E FA CONTRARRE ANCHE LE CAMERE INFERIORI (VENTRICOLI).

L’accelerazione del battito cardiaco dovuta alla tachicardia sopraventricolare parossistica inizia con eventi che si verificano nelle zone del cuore sopra ai ventricoli; nella maggior parte dei casi la condizione è legata alla presenza di una sorta di “corto-circuito” elettrico del cuore, innescato per esempio da determinate situazioni (attività fisica, digestione, …).

Il fenomeno colpisce circa due persone ogni mille, quindi è relativamente poco comune; interessa con maggior frequenza i giovani e i neonati e preferibilmente di sesso femminile, ma tra i fattori di rischio ricordiamo anche:

  • SINDROME DI WOLFF-PARKINSON-WHITE (UNA CONDIZIONE CARATTERIZZATA DA ALTERAZIONI DEL SISTEMA ELETTRICO CARDIACO E SPESSO EREDITARIA),
  • STRESS,
  • CONSUMO DI ALCOOL,
  • CONSUMO DI CAFFEINA,
  • USO DI DROGHE,
  • FUMO.

SINTOMI

Tra i sintomi più comuni della tachicardia parossistica ricordiamo:

  • ANSIA,
  • SENSAZIONE DI COSTRIZIONE O DOLORE AL PETTO,
  • PALPITAZIONI (SENSAZIONE DI RIUSCIRE AD AVVERTIRE IL BATTITO CARDIACO) SPESSO ACCOMPAGNATE DA BATTITO IRREGOLARE O ACCELERATO,
  • ACCELERAZIONE DEL BATTITO (TACHICARDIA),
  • SUDORAZIONE,
  • FIATO CORTO,
  • VERTIGINI,
  • SVENIMENTO

Nella maggior parte dei casi i sintomi iniziano e finiscono improvvisamente e possono durare da qualche minuto a qualche ora.

La frequenza cardiaca può raggiungere e superare i 100 battiti al minuto, nei casi più severi addirittura più di 250. Nei bambini in particolare il battito tende ad accelerare moltissimo; tra un episodio e l’altro di tachicardia il battito ritorna alla normalità (ovvero tra i 60 e i 100 battiti al minuto).

In alcuni casi, soprattutto al primo episodio di tachicardia parossistica, il paziente può maturare il comprensibile dubbio di vivere un attacco cardiaco; se il dolore è al petto è significativo è dunque sempre consigliabile farsi accompagnare in Pronto Soccorso per verificare.

QUANDO CHIAMARE IL MEDICO

Si consiglia di rivolgersi al medico in caso di:

  • SENSAZIONE CHE IL CUORE BATTA TROPPO VELOCEMENTE E I SINTOMI NON CESSINO SPONTANEAMENTE NEL GIRO DI POCHI MINUTI;
  • UN PAZIENTE CON PRECEDENTI DI TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE PAROSSISTICA CHE SVILUPPI UN EPISODIO DI TACHICARDIA CHE NON MIGLIORA NÉ CON LA MANOVRA DI VALSALVA NÉ TOSSENDO (VIDE INFRA);
  • ALTRI SINTOMI, OLTRE L’ACCELERAZIONE DEL BATTITO, SOPRATTUTTO SE SONO NUOVI E/O ANOMALI;
  • FREQUENZA DI COMPARSA CHE AUMENTA ECCESSIVAMENTE.

In caso di pregressi problemi cardiaci si raccomanda di rivolgersi urgentemente al medico o in Pronto Soccorso.

 

PERICOLI

Questa forma di tachicardia non è in genere pericolosa e spesso non richiede trattamenti; in presenza di altri disturbi cardiaci o fattori di rischio cardiovascolari il medico vorrà invece fare il possibile per prevenire nuovi episodi.

Rare complicazioni comprendono

  • INFARTO MIOCARDICO,
  • INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA
  •  SINCOPE.

DIAGNOSI

Quando sia possibile procedere ad una visita medica proprio durante l’episodio di PSVT, verrà evidenziata l’accelerazione del battito cardiaco, riscontrabile anche come pulsazione al livello del collo; a seguito di questa conferma il medico potrebbe consigliare alcuni approfondimenti per meglio caratterizzare il disturbo e in particolare individuare l’esatta posizione delle anomalie elettriche, per esempio attraverso studi elettrofisiologici.

L’elettrocardiogramma è tuttavia l’esame più eseguito, almeno in prima battuta, perché in grado di tracciare ritmo e attività elettrica del cuore. È del tutto indolore e dura solo pochi minuti; quando è possibile eseguirlo durante un episodio di tachicardia sopraventricolare può contribuire in modo determinante alla diagnosi.

Il problema è infatti riuscire a eseguirlo durante un episodio, che non è sempre prevedibile, quindi in alcuni casi può essere preferito un controllo holter per 24 ore.

CURA E TERAPIA

La tachicardia che si verifica una volta ogni tanto di solito non richiede di essere curata, a patto che il paziente non lamenti altri sintomi o disturbi cardiaci di altra natura.

Fare il possibile per evitare i fattori scatenanti (stress, alcool, caffeina, …) è spesso sufficiente a convivere con il disturbo, ma per far cessare la tachicardia si può ricorrere alle tecniche seguenti (da verificare con il medico!, vengono qui riportate a solo scopo divulgativo):

  • MANOVRA DI VALSALVA. QUESTA MANOVRA CONSISTE NEL TRATTENERE IL RESPIRO TAPPANDO IL NASO CON LE DITA E CHIUDENDO LA BOCCA, TENDERE I MUSCOLI ED ESPIRARE IN MODO FORZATO, COME QUANDO SI PROVA AD ANDARE DI CORPO. SI TRATTA DI UNA COMPENSAZIONE FORZATA DELL’ORECCHIO MEDIO, USATA SPESSO DAI SUBACQUEI, MA CHE IN QUESTO CASO VIENE SFRUTTATA PER LA SUA AZIONE DI STIMOLAZIONE SUI NERVI VAGHI CHE INNERVANO I POLMONI E CHE CONTRIBUISCONO A RALLENTARE IL BATTITO CARDIACO.
  • TOSSIRE DA SEDUTI, CON IL TRONCO PIEGATO IN AVANTI, PROVOCA UNA SIMILE STIMOLAZIONE VAGALE.
  • SPRUZZARE DELL’ACQUA GELATA SULLA FACCIA O IMMERGERE IL VISO IN ACQUA FREDDA HA ANCHE IN QUESTO CASO EFFETTI STIMOLANTI SUL NERVO VAGO, ALLO STESSO MODO DI BERE UN BICCHIERE DI ACQUA FREDDA.

Se la tecnica eventualmente consigliata dal medico non dovesse funzionare e la tachicardia persistesse, si raccomanda di farsi accompagnare in Pronto Soccorso (è generalmente controindicato mettersi alla guida in questi casi, per sé stessi e per gli altri).

Farmaci

A seguito dell’evento acuto il medico può valutare l’eventuale necessità di ricorrere ad un approccio farmacologico preventivo, per prevenire cioè ulteriori episodi; nei pazienti con manifestazioni isolate e lievi non è in genere necessaria alcuna terapia, mentre quando i sintomi compromettono in modo significativo la qualità di vita è possibile ricorrere a diverse classi di farmaci, tra cui beta-bloccanti (atenololo, sotalolo, …) e antiaritmici (diltiazem, verapamil, …).

Altri trattamenti e dispositivi medici

La terapia di lungo periodo per chi ha episodi ripetuti di tachicardia parossistica, o soffre anche di disturbi cardiaci e non risponde adeguatamente ai farmaci può diventare ospedaliera e comprendere:

  • ABLAZIONE CARDIACA, UN INTERVENTO USATO PER DISTRUGGERE PICCOLE ZONE DEL CUORE DOVE SI ORIGINA L’ACCELERAZIONE DEL BATTITO (ATTUALMENTE È LA TERAPIA D’ELEZIONE PER LA MAGGIOR PARTE DEI CASI DI TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE PAROSSISTICA).
  • IMPIANTO DI UN PACEMAKER PER RIPORTARE IL BATTITO CARDIACO ALLA NORMALITÀ (IN ALCUNI CASI POSSONO ESSERE USATI NEI BAMBINI CHE SOFFRONO DI TACHICARDIA SOPRAVENTRICOLARE PAROSSISTICA CHE NON RISPONDONO ALLE ALTRE TERAPIE).