L’extrasistole ventricolare è un tipo di aritmia, un’anomalia del ritmo cardiaco in cui i battiti risultano irregolari, oppure accelerati. In particolare, nell’extrasistole ventricolare si verifica un’anomalia nella conduzione dell’impulso elettrico che fa contrarre il cuore a livello dei ventricoli. L’extrasistole ventricolare è molto frequente e generalmente innocua, spesso dovuta a cardiopatie oppure a stress.

Quali sono i sintomi di una extrasistole? Considerando che, in molti casi, soprattutto quando questa forma di aritmia è congenita e benigna non dà sintomi e viene scoperta per caso (se mai viene scoperta), ecco un elenco dei principali e più comuni segnali di allarme:

  • Tachicardia
  • Sensazione improvvisa di avere il cuore in gola (cardiopalmo)
  • Sensazione che il cuore perda qualche battito o rallenti il ritmo
  • Percezione del proprio battito cardiaco
  • Sensazione di tonfo nel petto
  • Tosse

 

Descrizione dell’extrasistole ventricolare

Il cuore è costituito da quattro camere cave, gli atri e ventricoli, che, rispettivamente, accolgono il sangue dalla circolazione sistemica e polmonare e lo immettono nuovamente in circolo. Un ciclo cardiaco funziona in questo modo: il sangue arriva negli atri che si contraggono, in modo da spingere il sangue nei ventricoli; dopo di che i ventricoli, una volta si riempie di sangue, contraendosi lo pompano attraverso la circolazione. Il tessuto cardiaco è in grado sia di contrarsi autonomamente, sia di trasmettere l’impulso della contrazione attraverso tutte le strutture cardiache.

 

Pertanto, l’attività del cuore è ritmica ed è dovuta a cellule cardiache specializzate che si trovano in una specifica regione dell’atrio destro, il nodo seno atriale. Queste sono capaci di generare autonomamente l’impulso elettrico, che poi viene trasmesso ai tessuti circostanti attraverso altre strutture specializzate. Un ciclo di contrazione, o battito cardiaco, prevede quindi la generazione dell’impulso a livello del nodo seno atriale, la trasmissione agli atri e la loro contrazione, la conduzione dell’impulso ai ventricoli e la contrazione di questi ultimi. In particolare, l’impulso viene trasmesso ai ventricoli attraverso un insieme di cellule specializzate, che formano la struttura detta fascio di His.

 

Durante il ciclo cardiaco, la fase in cui il cuore si riempie di sangue è detta diastole, mentre quella in cui si contraggono i ventricoli per immettere il sangue in circolo è detta sistole. La frequenza cardiaca è il parametro che indica quanti battiti il cuore effettua al minuto, e generalmente oscilla dai 60 ai 100 battiti per minuto. Gli impulsi elettrici che regolano la contrazione del cuore devono essere finemente regolati e altamente sincronizzati: i tessuti, infatti, devono contrarsi uniformemente e secondo una precisa scansione temporale (prima i tessuti degli atri e poi dei ventricoli), altrimenti il sangue non riuscirà ad arrivare in maniera adeguata ai tessuti.

 

Qualsiasi anomalia che si genera nella conduzione dell’impulso elettrico causa alterazioni al battito cardiaco, le aritmie. In particolare, si verifica una extrasistole ventricolare quando si ha una contrazione anticipata dei ventricoli, che darà la sensazione di battito irregolare. Le aritmie sono una classe di patologie molto eterogenea, e si va dalle più innocue e quasi fisiologiche, come le extrasistoli, ad aritmie molto gravi, che possono mettere in pericolo la vita, come la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare. L’extrasistole ventricolare è un disturbo molto comune: a livello globale, nei tracciati elettrocardiografici di individui giovani e sani, è presente nella misura dell’1%-2%, fino a salire al 40%-75% se si considerano registrazioni fatte durante le 24-48 ore. La presenza delle extrasistoli ventricolari nei tracciati aumenta con l’aumentare dell’età.

Quali sono le cause

 

Quali sono le cause delle extrasistoli? Spesso si tratta di un difetto congenito, e in altri idiopatico ovvero indotto da cause sconosciute, e in questi casi il soggetto colpito dai disturbi in realtà non presenta alcuna patologia ma il suo cuore è sano ed efficiente, nonostante qualche perdita del ritmo. In altri casi, però, che sono quelli da valutare con più attenzione, proprio reiterati episodi di extrasistoli sono spia di problemi di salute a carico del cuore, o di altre aree del corpo.

 

Tra le più comuni patologie che producono alterazioni del ritmo cardiaco troviamo:

  • Malattie e disfunzioni della tiroide (soprattutto ipertiroidismo)
  • Carenza di magnesio e potassio
  • Cardiopatie tra cui ischemia, cuore ingrossato o scompenso cardiaco
  • Stress e ansia

 

La diagnosi dell’extrasistole ventricolare

L’extrasistole ventricolare può essere accertata attraverso i seguenti esami diagnostici:

  • elettrocardiogramma (ECG): si tratta di un esame che traccia l’andamento elettrico del battito cardiaco ed è in grado di segnalare eventuali anomalie. Per avere ulteriori informazioni su queste aritmie, può essere utile effettuare un ECG monitorato da un holter cardiaco, dispositivo che registra il tracciato del cuore per 24 ore, meglio ancora se 12 derivazioni che identifica nello specifico le aritmie
  • ecocardiogramma: esame che, attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, riesce a fornire un’immagine dettagliata dei tessuti cardiaci. Solitamente questo esame è utilizzato per individuare anomalie strutturali del cuore che possono indurre l’extrasistole ventricolare.

 

 

 

 

 

I sintomi e le complicanze dell’extrasistole ventricolare

L’extrasistole ventricolare a volte è asintomatica, ma spesso questa condizione si manifesta con palpitazioni (sensazione di battito cardiaco irregolare) che danno in genere una sensazione altalenante, ovvero di perdita del battito e, invece, momenti in cui il cuore batte normalmente. Di solito il paziente ha la sensazione che il cuore si fermi per poi ripartire, determinando una fastidiosa sensazione di colpo sul torace.

Generalmente le extrasistoli ventricolari non conducono a complicanze, ma occorre tenerle sotto controllo attraverso visite cardiologiche ed esami diagnostici, onde evitare di confonderle con le ben più pericolose aritmie ventricolari.

 

 

Trattamento dell’extrasistole ventricolare

Dal momento che solitamente l’extrasistole ventricolare è dovuta o accentuata da fattori esterni (come una cattiva alimentazione, stress, assunzione di troppe sostanze eccitanti come la caffeina) spesso si può risolvere rimuovendo questi fattori e conducendo uno stile di vita più sano. Se il problema persiste, il medico potrà ricorrere alla somministrazione di farmaci anti-aritmici, oppure all’ablazione, terapia che consiste nell’introdurre un catetere in un vaso sanguigno e fargli raggiungere il cuore, dove viene posizionato nel punto in cui si origina l’aritmia.