COME ESEGUIRE CORRETTAMENTE L’AUTOMISURAZIONE ELETTRONICA DELLA PRESSIONE ARTERIOSA

Partendo dal presupposto che la misurazione migliore della pressione arteriosa è sempre data dall’apparecchio manuale che prevede fonendoscopio e sfigmomanometro, esistono in commercio tantissimi apparecchi elettronici che servono all’autocontrollo della pressione arteriosa, il cui utilizzo corretto dipende sempre da piccole e semplici regole.

La prima regola in assoluto è il corretto posizionamento del manicotto: va posizionato sul braccio sx al di sopra della piega del gomito.

Seconda regola: il paziente deve misurare la pressione arteriosa seduto con il gomito appoggiato sul tavolo e il braccio disteso: se misura da sdraiato la pressione non è chiaramente corretta.

Terza regola: con gli apparecchi elettronici mai fermarsi alla prima misurazione. La prima misurazione solitamente con questi strumenti è sempre molto alta e da considerare non valida. Meglio ripetere la misurazione altre due volte a distanza di circa 1 minuto e mezzo l’una dall’altra e fare la media matematica della seconda e terza misurazione. 

Ad esempio se rilevo con la seconda misurazione 160/80 mmHg e con la terza 140/70 mmHg, la mia pressione arteriosa sarà di 150/75 mmHg

L’uso  dell’apparecchio elettronico per il controllo della pressione arteriosa è sconsigliato in quei pazienti che soffrono di aritmie quali extrasistoli atriali e ventricolari, flutter e fibrillazione atriale, in quanto nonostante l’azienda produttrice dichiara di poter far fronte alle aritmie, in realtà lo strumento non rileva il battito anomalo e spesso in questi casi puo’ dare valori troppo elevati o troppo bassi che sono non veritieri in entrambi i casi.