Il riso rosso fermentato è ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina, a opera di un particolare fungo chiamato Monascus purpureus, che in Cina è tradizionalmente impiegato da millenni per la produzione di vino di riso. L’interesse scientifico per il riso rosso è legato proprio alla presenza di questo fungo, che durante la sua attività fermentatrice è in grado di produrre elevate concentrazioni di monacoline. Tra queste, spicca la monacolina K, a cui è stata scientificamente attribuita una notevole attività ipocolesterolemizzante, cioè che abbassa il colesterolo. Sia la struttura chimica sia l’azione farmacologica di questa molecola rispecchiano quella della lovastatina, un farmaco appartenente alla categoria delle statine utilizzato per il trattamento dell’ipercolesterolemia. In modo del tutto simile a questi farmaci, la monacolina K del riso rosso è in grado di inibire un enzima chiave nella biosintesi del colesterolo
Quale colesterolo, sia quello buono che quello cattivo?
Facciamo un passo indietro per chiarire cos’è il colesterolo. Il colesterolo è un grasso, in gran parte prodotto dall’organismo, che utilizziamo nel processo di digestione; produce vitamina D, e favorisce la costruzione della parete delle cellule. Il colesterolo viene trasportato nel sangue attraverso specifiche lipoproteine, diverse per dimensione e densità. Per questo, si deve distinguere tra il colesterolo legato a lipoproteine a bassa densità (LDL), il cosiddetto “cattivo” perché si può depositare nelle pareti delle arterie, e quello legato alle lipoproteine ad alta densità (HDL), definito “buono” perché aiuta a rimuovere il colesterolo dalle pareti dei vasi per trasportarlo nel fegato
Assumere integratori con riso rosso fermentato si è rivelato efficace per normalizzare i livelli di colesterolemia totale, colesterolo LDL e trigliceridemia
Uno studio condotto su 324 pazienti dislipidemici che hanno utilizzato il riso rosso fermentato, infatti, ha evidenziato dopo 8 settimane una riduzione del 23% del colesterolo totale, del 31% del colesterolo LDL e del 34% dei trigliceridi, con un aumento del 20% del colesterolo HDL. In tal senso, il riso rosso fermentato è addirittura più efficace rispetto alla somministrazione di dosi equivalenti di lovastatina, a dimostrazione che le sue proprietà rispecchiano un insieme di azioni non riconducibili alla sola monacolina K . A differenza delle statine di sintesi, inoltre, l’impiego di estratti di riso rosso fermentato è ammesso anche nella produzione di integratori alimentari, purché rimanga entro il limite di 10 mg fissato dal Ministero della Salute per assicurare adeguate garanzie di sicurezza d’uso. In questo documento del Ministero si legge anche, a proposito della monacolina K, che “per l’uso del prodotto si consiglia di sentire il parere del medico. Non usare in gravidanza, durante l’allattamento e in caso di terapia con farmaci ipolipidemizzanti.
In che modo il riso rosso fermentato è in grado di contrastare l’ipercolesterolemia lieve?
Il processo di fermentazione a cui il riso rosso viene sottoposto porta alla produzione di alcune sostanze, dette monacoline, tra cui la monacolina K, che ha la struttura chimica e l’azione farmacologica della lovastatina, una statina appunto, e proprio come questa è in grado di inibire l’azione dell’enzima coinvolto nella biosintesi del colesterolo (la idrossimetilglutaril-CoA reduttasi o HMG-CoA reduttasi). Per questa ragione il riso rosso viene utilizzato oggi anche in ambito internazionale per produrre integratori per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Le evidenze scientifiche dimostrano, infatti, che il riso rosso fermentato è un nutraceutico efficace per ridurre i livelli di colesterolo cattivo o LDL e può essere utile in supporto alla terapia dietetica e ad uno stile di vita sano nel controllare l’ipercolesterolemia in pazienti con livelli moderatamente elevati di colesterolo.
Ma gli integratori a base di riso rosso sono in grado di ridurre il rischio cardiovascolare?
Non sempre. Tra l’altro dipende molto dall’integratore, perché gli effetti del riso rosso fermentato sulla riduzione della ipercolesterolemia sono dose dipendenti, e si osservano per quantità di monacolina K non inferiori a 10 mg al giorno. Purtroppo, però, in alcuni casi gli integratori contengono concentrazioni di monacolina K non sufficienti e perciò non efficaci. Inoltre va considerata la sicurezza del prodotto, perché questi integratori possono contenere anche dei sottoprodotti tossici, come la citrinina, che ha una azione nefrotossica, che può quindi dare problemi a livello renale. E gli integratori più sicuri e migliori sono titolati in citrinina per garantirne la purezza.
In quali casi un integratore di riso rosso potrebbe essere utile?
In genere gli integratori di riso rosso fermentato vanno per la maggiore tra i pazienti che non tollerano le statine, che possono provocare mialgia. Talvolta però anche nel caso di questi integratori si ha mialgia. In ogni caso sarà il medico ad indicare se per il paziente sia sufficiente un integratore di riso rosso o siano necessarie le statine. E nel caso l’integratore possa essere sufficiente saprà indicare quale assumere.
Al di là degli integratori, a livello di dieta generale, quali sono le indicazioni per la prevenzione dell’ipercolesterolemia?
“E’ bene seguire una alimentazione equilibrata che limiti il consumo di cibi ricchi di grassi saturi come la carne rossa, i formaggi e gli insaccati, ma anche gli snack contenenti olio di palma. Bisogna preferire il consumo di pesce ricco di acidi grassi omega-3, verdura, legumi e cereali integrali, tutti alimenti ricchi di fibre, che limitano l’assorbimento di grassi a livello intestinale e regolano l’intestino. E’ importante anche fare una regolare attività fisica, che ha un effetto sull’aumento dei livelli di colesterolo buono HDL