IL TILT TEST: IN COSA CONSISTE?

Il Tilt Test è un esame che valuta il comportamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, mentre il paziente è disteso su di un lettino inclinato a 60°-70°.

Anche noto come “test del tavolo inclinato“, “test di stimolazione ortostatica passiva” o TTT (dall’inglese Tilt Table Test), il tilt test è un esame diagnostico che permette un monitoraggio continuo della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca del paziente durante il passaggio da una posizione orizzontale ad una posizione quasi del tutto verticale. In altre parole, con il tilt test è possibile valutare come il paziente risponde al passaggio dal clinostatismo all’ortostatismo.

In queste condizioni, in un paziente predisposto, possono attivarsi delle reazioni mediate dalle fibre nervose presenti nel cuore e su cui l’individuo non ha controllo, che portano a una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa e infine alla perdita di coscienza (sincope o svenimento).

I parametri vengono valutati continuamente mediante un monitoraggio elettrocardiografico e della pressione arteriosa.

Il Tilt Test termina dopo il tempo di osservazione previsto o a seguito della comparsa del sintomo (sincope).
Durante l’esame possono essere somministrati dei farmaci per via sub-linguale (in genere nitroglicerina spray sublinguale) al fine di potenziare l’effetto della posizione inclinata.

A COSA SERVE?

Il Tilt Test è eseguito in pazienti che presentano svenimenti possibilmente causati da questo tipo di meccanismo (sincope neuro-mediata).
Il test inoltre è eseguito quando:

  • si sospetta una malattia del sistema nervoso neurovegetativo e, più in generale, una ipotensione ortostatica;
  • si sospettano forme più rare di sindrome tachicardica ortostatica posturale o di pseudosincope psicogena.

COME SI SVOLGE IL TILT TEST?

Per eseguire il tilt test, il paziente viene innanzitutto fatto accomodare sul letto basculante ed assicurato ad esso mediante le apposite fasce avvolgenti che si trovano a livello del torace e dell’addome. Il letto, inoltre, è dotato anche di un appoggio per i piedi. Grazie a quest’ultimo e alla capacità di ruotare, il letto motorizzato impiegato per l’esecuzione dell’esame è in grado di simulare il passaggio dal clinostatismo all’ortostatismo, ma senza l’effetto della contrazione isometrica dei muscoli delle gambe (che si verifica di norma quando il paziente si trova in piedi).

Prima dell’inizio dell’esame vero e proprio si applicano sul paziente tutti gli elettrodi necessari per la registrazione continua della pressione arteriosa, dell’elettrocardiogramma (ECG), della saturazione di ossigeno, della frequenza respiratoria e, se necessario, dell’elettroencefalogramma (EEG).

In alcuni casi, è previsto anche l’inserimento di un accesso endovenoso che permette una rapida somministrazione di farmaci in caso di necessità.

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Una volta concluse le operazioni preliminari di cui sopra, il tilt test vero e proprio può essere iniziato. Esso si compone di diverse fasi che, di seguito, verranno elencate e brevemente descritte:

  • Fase basale: il letto basculante rimane in posizione orizzontale – quindi il paziente rimane in posizione supina – per circa 5 minuti. Nel frattempo, i parametri vitali vengono continuamente monitorati.
  • Fase passiva: il letto basculante viene inclinato di circa 60° (secondo alcune fonti, l’inclinazione può arrivare fino ad 80°), in modo tale da far assumere al paziente una posizione semi-verticale. Questa posizione viene generalmente mantenuta per 20-30 minuti. Tuttavia, secondo alcune delle fonti consultate, il tempo di permanenza a questa inclinazione può essere aumentato fino ad un massimo di 45 minuti.
  • Fase potenziata farmacologicamente: il letto rimane inclinato come nella fase passiva e al paziente viene somministrato un farmaco per innescare il riflesso sincopale. Generalmente, si ricorre all’uso di nitroglicerina per via sublinguale (è un vasodilatatore), oppure alla somministrazione d’isoproterenolo per via endovenosa (è un farmaco stimolante la frequenza cardiaca). Dopo la somministrazione del farmaco, la posizione semi-verticale viene mantenuta per altri 15 minuti circa.

Il paziente rimane supino per alcuni minuti (fase di stabilizzazione), quindi il tavolo viene inclinato a 60-70°.

Durante il test vengono monitorati continuamente:

  • i sintomi e i segni vitali;
  • la pressione arteriosa battito-battito con metodo fotopletismografico;
  • l’elettrocardiogramma.

Il test consiste in due fasi in successione:

  • la fase di tilt passivo che dura 20-45 minuti;
  • in caso di negatività della fase precedente, la fase di potenziamento farmacologico, della durata di 15 minuti, durante la quale si somministra la trinitroglicerina spray sublinguale.

EFFETTI COLLATERALI

Il test eseguito con il protocollo sopra descritto è sicuro. Non sono mai state descritte complicanze gravi con tale protocollo. Effetti avversi di minore gravità sono la cefalea da nitroglicerina e le sequele dovute alla provocazione di sincope. In rari casi, si è osservata un’induzione di aritmie atriali cardiache benigne a pronta risoluzione spontanea, per lo più fibrillazione atriale.

NORME DI PREPARAZIONE

L’esame viene eseguito a digiuno da 4 ore. La sospensione di un’eventuale terapia è a discrezione del medico che richiede l’esame.

È consigliato presentarsi con tuta, pigiama o abbigliamento idoneo, meglio se accompagnati.