INSUFFICIENZA TRICUSPIDALICA LIEVE, C’E’ DA PREOCCUPARSI?

Tantissime volte capita nella pratica clinica di fare un ecocardiogramma color Doppler e di ritrovare un’insufficienza tricuspidalica lieve: c’è da preoccuparsi? In linea di massima assolutamente no.

In un cuore sano la valvola tricuspide, quella che collega l’atrio destro col ventricolo destro, si apre durante la contrazione dell’atrio per far passare il sangue verso il ventricolo, per poi chiudersi durante la contrazione ventricolare in modo che il sangue passato nel ventricolo indietro nell’atrio. Nei soggetti con insufficienza tricuspidale la valvola tricuspide non si chiude perfettamente e ciò determina il fatto che parte del sangue passato nel ventricolo, durante la contrazione di quest’ultimo, torni indietro nell’atrio. Il sangue refluito costringe il cuore ad un lavoro superiore alla norma dal momento che l’atrio destro si trova in sovraccarico di volume dovuto al contemporaneo ingresso al suo interno:

  • del sangue che fisiologicamente arriva dalle vene cave;
  • del sangue che patologicamente proviene dal ventricolo destro.

Ciò è particolarmente controproducente, poiché parte del lavoro cardiaco viene perso col reflusso e la parte destra del cuore diventa quindi poco efficiente.

L’insufficienza tricuspidale è un rigurgito di sangue attraverso la valvola tricuspide, che separa l’atrio destro dal ventricolo destro. Durante la contrazione cardiaca, o sistole, la valvola non si chiude completamente e lascia sfuggire del sangue che refluisce in atrio destro anzichè andare in ateria polmonare. A differenza della valvola mitrale, posta tra atrio sinistro e ventricolo sinistro, che dovrebbe essere del tutto continente, un’insufficienza della valvola tricuspide di grado lieve è presente in quasi tutti i soggetti e non è da considerarsi patologica.

Attraverso l’esame doppler, calcolando la velocità di questo flusso di sangue di rigurgito, si può stimare la pressione sviluppata dal ventricolo destro durante la sistole, che è a sua volta una stima della pressione nel circolo arterioso polmonaare (PAPs). In questo caso la PAPs è nei limiti, cioè normale.

SINTOMI

Alcuni sintomi legati alla diminuzione della gettata cardiaca e quindi alla insufficienza della valvola tricuspide sono la facile tendenza del soggetto a stancarsi, e la spossatezza,  così come la perdita di appetito e l’aumento della ritenzione idrica. Spesso è presente anche la dispnea da sforzo e a riposo nei casi più gravi. Frequente è pure la comparsa di cardiopalmo secondario ad aritmie cardiache.

TERAPIA

L’insufficienza tricuspidalica lieve non necessita di terapia farmacologica bensì soprattutto nei casi di marcata stanchezza e dispnea da sforzo sarà opportuno aumentare l’attività fisica per migliorare i sintomi. Per attività fisica s’intende un esercizio aerobico (camminata veloce, corsa, nuoto, bici)