IPERURICEMIA E GOTTA: GUIDA PRATICA AGLI ALIMENTI CONSENTITI E NON

La mancata capacità dell’organismo di smaltire alcuni tipi di acidi nucleici, chiamati purine, e/o l’iperproduzione di urati (da forme primitive di origine genetica/ambientale o forme secondarie conseguenti a patologie, disordini metabolici, ecc.) determinano l’aumento dell’acido urico nel sangue (uricemia) che tende a depositarsi nelle articolazioni e a provocare gotta. La gotta si caratterizza da attacchi di artrite infiammatoria acuta con arrossamento, gonfiore e dolore alle articolazioni dovuti ad un eccessivo deposito di cristalli di acido urico nelle giunture ossee (tofi); si associa inoltre a nefropatia e a urolitiasi da calcoli di urato o di acido urico. Iperuricemia e gotta non sono sinonimi in quanto la prima non sempre è seguita o accompagnata dal quadro della gotta (artrite, tofi, nefropatia). Per questo motivo il disordine metabolico, sempre presente nella gotta, appare come causa necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo di questa malattia.
E’ nota l’associazione tra iperuricemia e manifestazioni cliniche della “ sindrome metabolica ”. La diagnosi di quest’ultima avviene quando sono presenti almeno 3 dei 5 fattori di rischio elencati di seguito:

  1. obesità addominale , cioè una circonferenza vita maggiore di 88 cm nelle donne e maggiore di 102 cm negli uomini;
  2. ipertrigliceridemia , cioè valori di trigliceridi nel sangue superiori a 150 mg/dl;
  3. bassi valori di colesterolo HDL (definito anche “colesterolo buono”), cioè valori minori di 40 mg/dl nelle donne e minori di 50 mg/dl negli uomini;
  4. iperglicemia , cioè valori di glicemia a digiuno maggiori di 100 mg/dl;
  5. ipertensione arteriosa , cioè valori di pressione sanguigna maggiori di 130 mmHg sistolica (alta) e 85 mmHg diastolica (bassa).

Pertanto è buona pratica tenere in considerazione queste condizioni cliniche quando si è in presenza di gotta e iperuricemia.

Normalmente il paziente che soffre di gotta viene sottoposto a terapia farmacologia, ma la riduzione di alcuni cibi ad elevato contenuto di purine (contenute soprattutto nei prodotti di origine animale, con l’eccezione di uova e latticini) può essere utile se la terapia farmacologica si dimostra insufficiente a controllare i sintomi e rappresenta un buon trattamento per l’iperuricemia asintomatica. Inoltre, l’iperuricemia associata a sovrappeso od obesità risponde favorevolmente alla riduzione del peso corporeo .

RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI

  • Evitare i cibi ad elevatissimo contenuto in purine (vedi capitoli successivi).
  • Evitare i digiuni prolungati diete fortemente ipocaloriche , soprattutto quelle basate sulla riduzione o eliminazione dei carboidrati .
  • Non eccedere nel consumo di proteine animali, assumendo 2-3 porzioni di carne (100 g), 1 di affettati (50 g) e 3 di pesce (circa 150 g) a settimana. Le grammature indicate sono a scopo esemplificativo, in quanto andrebbero sempre calcolate nell’ambito di un piano nutrizionale personalizzato prescritto da uno specialista ma, in presenza di sottopeso o stato infiammatorio acuto, possono essere aumentate anche del 50%.
  • Idratarsi a sufficienza, bevendo almeno 1,5 L di acqua al giorno.
  • Limitare i grassi , le bevande e gli alimenti che contengono zuccheri aggiunti , consumando ogni giorno almeno cinque porzioni di frutta e verdura (tre di verdura e due di frutta).
  • Assumere sufficienti quantità di vitamina C che, secondo alcuni studi, ha un ruolo preventivo nei confronti della gotta (es. agrumi, kiwi, fragole, pomodori e peperoni crudi).

 

ALIMENTI NON CONSENTITI

  • Alcool . La sua ingestione (soprattutto birra e superalcolici ), oltre a favorire l’aumento di peso, favorisce anche la produzione di acido urico da parte dell’organismo e la sua precipitazione nelle articolazioni. Ne riduce inoltre l’eliminazione da parte dei reni.
  • Pesce azzurro ad alto contenuto di purine, come acciughe alici sardine e sgombro .
  • Frattaglie animali , quali fegato, cervella e rognone.
  • Formaggi grassi, come quelli a doppia o tripla crema tipo mascarpone.
  • Selvaggina .
  • Molluschi e frutti di mare , come cozze e vongole.
  • Insaccati , come salsiccia e salame.
  • Alimenti conservati.
  • Strutto e lardo, cucinati o fritti.
  • Dadi da cucina.
  • Bevande zuccherate contenenti fruttosio come cola e succhi di frutta .

L’eliminazione di ulteriori alimenti, come veniva consigliato in passato, non offre vantaggi ed espone al rischio di squilibri nutrizionali.

ALIMENTI CONSENTITI CON MODERAZIONE

Di seguito sono indicate le porzioni di alimenti proteici adeguate per la malattia che, tuttavia, devono essere assunte secondo le frequenze settimanali dell’equilibrata alimentazione.

  • Carni e pollame (porzione di massimo 100 g).
  • Affettati (porzione di massimo 50 g).
  • Legumi, come piselli, fagioli, lenticchie , ceci, fave, etc. (porzione di 50 grammi se secchi o 150 se freschi).
  • Pesce a medio contenuto di purine, come spigola carpa cernia luccio, merluzzo nasello palombo sogliola rombo trota (porzione di 150 g).
  • Frutta secca come noci , mandorle e nocciole (porzione di 10-20 g)
  • Alcuni tipi di verdure quali asparagi spinaci cavolfiori funghi .

ALIMENTI CONSENTITI E CONSIGLIATI

  • Pasta e riso non integrali , grissini, cracker, fette biscottate, cereali in genere. L’amido contenuto nei carboidrati aiuta l’escrezione di acido urico.
  • Latte e suoi derivati , come yogurt ricotta .
  • Formaggi a basso contenuto di grassi come Asiago, Bel Paese, crescenza, fior di latte, fontina, mozzarella, scamorza oppure, tra quelli stagionati, Grana Padano DOP . Questo formaggio è un concentrato di latte, ma senza lattosio e con meno grassi del latte intero utilizzato per la sua produzione, perché parzialmente decremato durante la lavorazione. Grana Padano DOP è il formaggio più ricco di calcio tra tutti quelli comunemente consumati, apporta inoltre buone proteine ad alto valore biologico, vitamine essenziali come quelle del gruppo B ( B2 e B12 ) e antiossidanti come zinco, selenio e vitamina A . Si può consumare grattugiato anche tutti i giorni (un paio di cucchiai) per condire primi piatti, minestre e passati di verdure al posto del sale .
  • Uova, 2-4 porzioni a settimana.
  • Verdure di stagione . È bene consumare almeno una porzione di verdure a ogni pasto, cruda o cotta, preferendo barbabietole bietole broccoli carciofi cardi carote cavolini di Bruxelles indivia insalata lattuga pomodori rape zucca .
  • Frutta fresca , ricordando però di consumarla con moderazione per il suo contenuto di fruttosio (zucchero della frutta). Alcuni frutti sono più zuccherini di altri, come uva, cachi, banane, mandarini, fichi, etc., pertanto andrebbero consumati limitatamente, mentre andrebbero privilegiati frutti con un basso contenuto di purine come albicocche arance kiwi mele melone pere pesche ciliegie fragole .
  • Olio extravergine di oliva per condire le pietanze, da utilizzare a crudo, aggiunto con moderazione e dosato con il cucchiaino per non eccedere nelle quantità.
  • Acqua, almeno 2 litri al giorno (preferibilmente acqua oligominerale naturale).

CONSIGLI COMPORTAMENTALI

  • In caso di sovrappeso od obesità , si raccomanda la riduzione del peso e del girovita, ossia la circonferenza addominale, indicatrice della quantità di grasso depositata a livello viscerale. Valori di circonferenza vita superiori a 94 cm nell’uomo e ad 80 cm nella donna si associano ad un rischio cardiovascolare “moderato”; valori superiori a 102 cm nell’uomo e ad 88 cm nella donna sono associati ad un “rischio elevato”. Tornare ad un peso normale permette di ridurre non solo i livelli di uricemia nel sangue, ma anche di ridurre gli altri fattori di rischio cardiovascolare (come ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, insulino-resistenza).
  • Rendere lo stile di vita più attivo: vai al lavoro a piedi, in bicicletta o parcheggia lontano, se puoi evita l’uso dell’ascensore e fai le scale a piedi, usa un carrellino per andare a fare la spesa e fai la strada a piedi, etc.
  • Praticare attività fisica almeno tre volte a settimana 150 minuti a settimana minimo, ottimali 300 minuti ), sia di tipo aerobico che di rinforzo muscolare (anaerobico). L’attività fisica costante regala benefici effetti a chi è affetto da iperuricemia, oltre che essere fondamentale per eliminare il grasso in eccesso e dimagrire correttamente .