TAC DELLE ORONARIE: CHE COS’E’ , CHI LA DEVE FARE E COME SI SVOLGE

E’ un’indagine radiologica non invasiva che permette di visualizzare le arterie coronarie e di evidenziare o escludere la presenza di placche aterosclerotiche.

La TC multistrato rappresenta l’ultima evoluzione di un costante miglioramento tecnologico che, grazie all’aumento della risoluzione temporale e spaziale, riesce ad esplorare volumi sempre più estesi del nostro corpo in tempi ancora più brevi.

La TC di ultima generazione a 128 strati – capace di eseguire scansioni estremamente veloci (di 0.3 secondi) con acquisizione di un volume corporeo costituito per singola scansione da 128 strati di 0.5 mm di spessore – rende possibile l’applicazione di tale metodica nella diagnosi delle malattie coronariche.

COME SI EFFETTUA L’ESAME

L’esame si esegue come una normale tomografia computerizzata con mezzo di contrasto. L’esame viene eseguito a digiuno iniettando in una vena del braccio circa 100 cc di contrasto iodato e di un bolo di soluzione fisiologica mediante un iniettore ad alta velocità; successivamente vengono acquisite le immagini per una durata di circa 10 secondi durante i quali il paziente deve mantenere un’apnea assoluta al fine di eliminare gli artefatti da movimento.

Se la frequenza cardiaca è ampiamente superiore a 65 battiti al minuto viene eseguita una preparazione bradicardizzante (di solito con beta bloccanti) al fine di ridurre la frequenza cardiaca al di sotto dei 65 battiti/minuto onde permettere una completa ed adeguata valutazione delle arterie. Un sofisticato programma di rielaborazione delle immagini acquisite permette di “fotografare” le arterie coronarie in diastole (quando il cuore non è in movimento) riducendo al minimo gli artefatti da movimento.
Le immagini ottenute vengono poi elaborate e refertate congiuntamente dal radiologo e dal cardiologo.

CANDIDATI ALLA TAC DELLE CORONARIE

L’indicazione principale dell’esame è quella di escludere la presenza di malattia coronarica in pazienti con probabilità di malattia bassa-intermedia e con indagini non invasive (in particolare la prova da sforzo) non conclusive.

Altri ambiti di utilizzo solo la rivalutazione di pazienti già rivascolarizzati (con by-pass o con angioplastica) con dolori toracici atipici, l’esclusione di malattia coronarica in pazienti con cardiopatia dilatativa, l’esclusione di coronaropatia in pazienti candidati a chirurgia cardiaca valvolare e la l’esclusione di anomalie coronariche.

L’indicazione all’esame è data dal Cardiologo dopo attenta valutazione del quadro clinico del singolo paziente, dell’iter diagnostico effettuato, e della esclusione di eventuali controindicazioni.

CONTROINDICAZIONI

Oltre all’insufficienza renale severa, sono tutte quelle condizioni che possono ridurre la qualità dell’indagine e quindi l’accuratezza diagnostica: la fibrillazione atriale, l’obesità, le malattie polmonari severe (per la prevedibile difficoltà a trattenere il respiro durante l’esecuzione della procedura), la presenza di diffuse placche calcifiche su aorta.