Una ricerca dell’Università del Sud Australia definisce i valori soglia di caffè giornalieri da non superare.

Tale limite è quello delle cinque tazzine al giorno, superarlo potrebbe aumentare del 22% il rischio cardiovascolare.

Personalmente consiglio di non superare le tre tazzine di caffè giornaliere, ma ora vediamo cosa dicono gli studi.

Quante tazzine di caffè possiamo assumere durante il corso della giornata?

È questo un interrogativo che tutti si pongono e a cui nessuno dà una risposta certa, soprattutto per noi italiani che approfittiamo di qualsiasi momento della giornata per berne una tazzina.

Tanto che ci può capitare di perdere il conto di quante tazzine di caffè abbiamo bevuto nel corso della giornata, facendoci così superare i limiti consentiti.

Quanto caffe al giorno ?

Ma quali sono questi limiti?

A rivelarcelo è uno studio condotto dalla University of South Australia che ha esaminato un vasto campione di dati, basato sia su dati genetici che sulle abitudini al consumo di caffè di 350mila persone dai 37 ai 73 anni.

Più di 8mila di queste persone avevano avuto un evento cardiovascolare grave, come infarto o ictus.

Questi dati sono stati estrapolati dalla Uk Biobank, che è un database nato all’interno di un corposo studio inglese a lungo termine.

Lo studio ha dimostrato che sei o più tazzine di caffè potrebbero aumentare il rischio cardiovascolare.

TUTTO DIPENDE DALLA CAFFEINA

Caffeina

Il dato principale a cui gli autori dello studio hanno rivolto la propria attenzione è quanta caffeina viene introdotta consumando caffè, o anche del tè.

Difatti è proprio la quantità di caffeina che può causare un innalzamento della pressione del sangue, che potrebbe a sua volta portare ad una patologia cardiaca.

 

Già nel 2015 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) aveva fissato in 200mg e fino a 400mg la dose totale giornaliera di caffeina da assumere. E che corrisponde al massimo a circa 5 tazzine di caffè al giorno, senza così creare problemi alla salute.

Al contrario, assumere 6 o più tazzine di caffè al giorno è risultato associato ad un incremento del rischio cardiovascolare del 22% rispetto al berne solo una o due.

Ma a sorpresa dallo studio emerge che anche chi non ne assume affatto e chi beve decaffeinato presenta una leggera crescita del rischio cardiovascolare, rispettivamente dell’11% e del 7%.

Mentre il rischio più basso per il cuore è stato riscontrato in chi beve anche solo uno o due caffè al giorno, fino ad arrivare alle cinque tazzine.

Si ritiene infatti che la presenza di composti antinfiammatori e antiossidanti presenti nel caffè abbia un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare.

Elina Hyppönen dell’Australian Centre for Precision Health della University of South Australia, sostiene che non bisogna assumere più di sei tazzine di caffè al giorno. Oltre questa soglia il caffè inizia a far male, sia al cuore che alla pressione.

Conoscere i limiti di assunzione di una bevanda o anche di un alimento, quindi, è la strada maestra che deve guidare le scelte di ognuno di noi.

Il CAFFE’ ED I GENI

I ricercatori hanno voluto approfondire la ricerca, per stabilire se alla base di un maggior beneficio da parte di alcuni soggetti, vi fosse una predisposizione genetica.

Così hanno esaminato i dati relativi ad un gene che regola il metabolismo della caffeina, il CYP1A2.

La conclusione di questa analisi ha dimostrato che il rischio cardiovascolare legato al caffè  non diminuisce in presenza di un metabolismo della caffeina più veloce dato dalla mutazione del gene CYP1A2.

In definitiva, anche chi è portatore di questa mutazione non è autorizzato a bere sei o più caffè al giorno.

I risultati dello studio sono pubblicati su The American Journal of Clinical Nutrition.